riesco meglio ad affogare

E se staccano la mano che mi regge dalla pancia la paura è tanta,non mi sento ancora pronto.

lunedì 4 gennaio 2010

non è più domenica



Matilda bevve l'ultima birra rimasta.
Parlò a Joey,che le raccontò cose che forse solo lei avrebbe capito.
Fumò una delle sue Winston blu.
Poi ascoltò Cesare.
Pensò che se piangeva in fondo era solo normale.
Voleva dire che aveva un cuore.
La marmellata #25 non l'aveva ancora trovata.
Però tolti questi piccoli particolari la canzone non aveva torto.
Sarebbe collassata volentieri in quel momento.
Le veniva da ridere al pensiero che lei fosse coricata sul letto dei suoi genitori ripensando alle poche persone a cui aveva detto di voler bene.
Rideva al pensiero che il suo cane se ne stava steso solo nella sporcizia e che se quella sera fosse uscita si sarebbe persa in discorsi inutili.
Che avrebbe perso l'occasione di pensare.
Cosa che non faceva da tempo.
Era l'ultima occasione di pensare,forse.
Due giorni dopo sarebbe stata di nuovo travolta da un quantitativo folle di impegni.
Scuola,patente di guida,tesine,genitori.
La solita routine.
Un pò era dispiaciuta che H non volesse leggere ciò che aveva da dire al mondo.
Che forse avrebbe preferito ascoltare una canzone dedicata ad personam anziché ritrovarsi un esorbitante numero di parole associate casualmente.
Che non sarebbe stata più domenica per parecchio tempo.
Decise che il giorno dopo avrebbe tentato l'ultima fuga di casa.
Avrebbe cercato un anonimo vaso.
Avrebbe cercato di far germogliare qualche fiore.
Non dei fiori qualunque,nemmeno dei fiori del male.
Dei fantastici non ti scordar di me.
Qualcuno avrebbe approvato,qualcuno avrebbe capito.
Qualcuno che preferiva i gesti alle parole.

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