riesco meglio ad affogare

E se staccano la mano che mi regge dalla pancia la paura è tanta,non mi sento ancora pronto.

giovedì 14 gennaio 2010

futuristi senza futuro



Sant’Elia aveva avuto tanti progetti nella sua vita. In verità ne aveva disegnati tanti. Poi era andato in guerra ed era morto senza lasciare nulla al mondo. I suoi cari amici futuristi si erano resi conto di esser dei perfetti idioti a creder in certi ideali. Lui però il suo segno non l’aveva lasciato,anche se era morto per gli stessi valori e di idee ne aveva proprio tante. Discutibili,certo,ma proprio tante. Matilda l’aveva odiato subito,come odiava molti altri personaggi simili.
Ma c’era qualcosa in lui che la affascinava. O meglio,non le usciva dalla testa. Forse temeva di far la sua stessa fine,ovvio non arruolandosi in qualche esercito per combattere una guerra in qualche sperduto luogo della Terra,ma uccider i suoi pensieri adolescenziali senza lasciarne alcun ricordo. Sprecare quello che riteneva un suo “talento” nel peggiore dei modi,tenendoselo tutto per sé in modo assai egoistico. E questa cosa la disgustava tremendamente. Non che fosse particolarmente interessata ad ottenere la fama e il successo,anzi,era abbastanza repulsiva verso la popolarità.
Solo si sentiva in obbligo di dimostrare a tutti di esser in grado di sbalordire con la sola arma che possedeva. Ovvero ciò che si rimescolava nella sua testa. Forse era venuta al mondo proprio per fare ciò che altri non erano riusciti a portare a termine.

Nessun commento:

Posta un commento