riesco meglio ad affogare

E se staccano la mano che mi regge dalla pancia la paura è tanta,non mi sento ancora pronto.

martedì 28 settembre 2010

amami come si ama il mare.



La triste verità è che Plasson non aveva cercato abbastanza il luogo adatto ai suoi quadri.
Perché solo a Venezia avrebbe trovato la fine del mare,nei canali e nei ponti,nelle infami barriere architettoniche e nei volti della gente,nell'aria salmastra e il mercato del pesce,nelle vie tutte uguali e gli spritz da 2 euro fatti dai cinesi,nonostante il gusto un pò da gingerino migliori di quelli dei veneti doc.
La fine del mare,lì,tra ricci e capelli alla frutta,mostre deludenti e 80 foto mancanti,sciarpe rosa,conigli bianchi,tour Eiffel e città invisibili.
Il mare,un bisogno finalmente conciliato al mio infinito desiderio.
Null'altro da aggiungere,questa volta voglio pensare di aver vissuto per me stesso,non per raccontare agli altri cose gratificanti.
Che ho una fotocamera che funziona meglio della Petri,si chiama cuore secondo i sognatori,cervello per gli scenziati,ricordo per i malinconici.
E di foto ne ha scattate un infinità,senza che i più se ne rendessero conto,per immortalare bellissime persone.