riesco meglio ad affogare

E se staccano la mano che mi regge dalla pancia la paura è tanta,non mi sento ancora pronto.

martedì 31 agosto 2010

cale,non cicale




CALIAMOCI CALIAMOCI CALIAMOCI. (appunti)
Stasera torno a casa in fretta,corro in macchina per vedere SBIRRI.
E' già la seconda volta che dovrei esser grato a Berlusconi per i film sulla sua tv,la terza considerato che guardo il tutto su Canale 5+1 grazie al suo digitale terrestre,la cosa inizia seriamente a preoccuparmi. Scrivo in fretta con la paura di perdere le idee prima di averle messe su carta,prima che su un blog.
La stessa fretta che stava per farmi sbattere il muso dell'auto contro il portone del garage scattando improvvisamente dalla folle in prima. Solo che(cancellatura)se un film attira già solo dall'audio al bar,mentre non consumo nulla perché sei senza soldi deve esser proprio un signor film. Non me ne vogliano Ale e Dade,le signore senza luce da una settimana e i furti supposti in case vuote,le storie di lavoro e i miei che tornano domenica lasciandomi tutto il tempo per cazzeggiare. Non me ne voglia Somewhere che sarà di certo un bel film anche se nessuno lo ha visto,the Dreamers e Amami se hai il coraggio,le conversazioni su msn fino alle 6 di mattina e le banche che chiudono presto,i poliziotti con i mitra,i check in online e le e-mail che non arrivano,svegliarsi alle 15 e andare in posta,il mio cane che abbaia a tutti. Anche se poi recitano meglio a parole che ad immagini. E' MORTO TUO FIGLIO!
Guardate come corrono,forse la droga serve a questo,a dare questi ritmi.
LA BAMBA LA BAMBA LA BAMBA. Che bello eh! Che bello bALLA! BALLA CAZZO! BALLA CAZZO!Perché smetti di sballare cazzo! Guarda come sono bello mamma! Mamma mamma guardami. Ho le piume colotate per giustificare la mia natura. Non so dare un senso alla mia natura. CALIAMOCI. Voglio dare un senso alla mia esistenza. PIPPIAMO. Sei solo un coglione cazzo. Pensa a me cazzo. Che cazzo faccio io se tu ci rimani? EH! DIMMELO CAZZO!Sei bello ora? Hai amici ora o sei il solito asociale di merda? RISPONDI! Cosa cazzo ci vedi in questa fottuta Milano? La city della moda e della cocaina? Dimmelo cazzo. Non sei dipendente? Eh? Vuoi dirmi che riesci a seguire i ritmi di questa città senza la cocaina? EH? Non ti credo. Sarò un provinciale del cazzo,di quelli che vedono solo i venditori di fumo,non quello dell'arrosto,ma non ti credo CAZZO. Milano è veleno. Milano è cocaina. Milano la città dei miei incubi ricorrenti,milano da bere,milano da pere.
Milano facceseccate un cielo grigio piombo e pioggia giorno e notte. Milano da turbamento della gelosia,Milano è troppo rapida per amare e innamorarsi,per riuscire a vivere senza dover sballarsi. E se vuoi vieni pure a dirmi tu non hai mai provato,TU,TU non puoi capire,tu non puoi voler capire,GRIDAMELO IN FACCIA. (frase completamente cancellata) 20 anni andati a rovinare per ste minchiate qua? 20 ANNI.
Sei adulto cazzo.(frase cancellata riportata altrove) Non sei (scarabocchio circolare) un ragazzino,un adolescente del cazzo. Ma pensa se tu per (cancellatura) lavare i vestiti di tuo figlio ci trovi questa roba.
Una cazzo di volta (cancellatura) vorrei essere felice e piangere con me. Una cazzo di volta vorrei girarmi nel letto e vederti accanto. E non parlare da solo.
Io a volte li guardo e mi chiedo perché? Io la sera ci sto male.
Sembrano gli squali con la preda,però non riescono a divorare tutto.
Cazzo forse vorrei fare l'assistente sociale solo se avessi un pò più di palle,che mi mancano.
Mi manca tutto. La tua pelle,il tuo sorriso,il tuo farmi incazzare,il tuo incazzarti. Tutto. I movimenti maniacali nel letto ancora disfatto tra le lenzuola a puttane. Tutto Quando te ne vai e forse non torni più. TUTTO.
Ma come cazzo fai a fare il lavoro che fai tu? Sembrava una brava persona quella di stasera,solo che ha fatto una cazzata. La persona che abbiamo fermato era la solitudine fatta a persona.
-Se ti avessi (cancellatura) conosciuto prima forse avresti potuto salvare una persona.
-Una persona a cui vuoi bene tu?
Vorrei diventare superman cazzo. E salvarti pure io.
TUTTI I GENITORI PIANGONO ALLO STESSO MODO PER I PROPRI FIGLI.
BLA BLA BLA BLA BLA BLA
BLA BLA BLA BLA.
Questa vita voglio ricominciarla con te.

In ordine alfabetico a tutte le persone a cui voglio bene di cui se scrivessi i nomi che senso ci sarebbe?

lunedì 30 agosto 2010

tanto non c'è verso di batter la Lega Pokemon


E se non va medicina?
Bé,in verità io punto a psicologia,se non va nemmeno quella mi butto a capofitto su lettere.
Mi preparo con anni di anticipo alla disoccupazione.
Laureato come Dustin Hoffman anche se temo che sarà difficile trovare un duo come Simon e Garfunkel a farmi da colonna sonora.
Un matrimonio con lo pseudo amore della mia vita e sorridere per i primi 5 minuti ripresi dalle telecamere,abiti eleganti e lei vestita di bianco per far piacere ai parenti.
Magari un figlio,o una figlia,o entrambi,meglio non figli unici che potrei diventare iperprotettivo.
Raccimolare un bel gruzzoletto da spendere in televisori al plasma,anzi LCD,anzi al LED,magari in 3 o 4 dimensioni,i tempi corron veloci e non so come progredirà la tecnologia.
Una villa a schiera fuori città,ma nemmeno troppo lontani dalle comodità e un cane.
Da buon finto borghese,con l’erba cresciuta male nel giardino davvero meno verde di quella del vicino per il poco tempo per curarla.
O magari finisce il mondo nel 2012 e non ho nemmeno da pormi il problema.
O magari ancora aveva ragione l’uomo del futuro intervistato da Giacobbo e dopo la terza guerra mondiale si ritorna a una vita bucolica,seppur imposta da cause esterne ben lontane dall’accademia dell’Arcadia della fine del’600.
Oppure box doccia.
O l’Australia.
Un buon clima,buon mare,ottimi posti dove nascondersi.
Anche perché credo che la normalità non abbia mai fatto per me,seppur non abbia nulla a che vedere con storie di concepimenti prima ancora di innamorarmi,salotti in giardino e camicie enormi di flanella o pantaloncini fluorescenti da corsa.
Potrei al limite finire come la rockstar fallita di Juno,30 anni e un sogno irrealizzabile,nessuna capacità di disilludermi.
Però lui era uno stronzo,di quegli stronzi non buoni e simpatici,con un suo perché,ma di quelli egoisti e interessati solo a sé stessi.
Senza un telefono hamburger e un pancione troppo ingombrante non solo fisicamente.
Che poi stasera pensavo di non scrivere,se non due cazzate ad Adele che mi frullavano in testa,invece son qui che lascio un’altra traccia del mio passaggio.
Magari finisce che entro a medicina e proseguo con psichiatria,così potevo evitarmi di scriver tutto questo.

p.s. l'immagine stupenda,seppur abbia poco a che vedere con il resto del post,è di proprieta di Clara Elia che me l'ha lasciata in cessione per il desktop
Dato che l'input a scrivere questo pezzo è arrivato tramite lei sfrutto anche la sua immagine che volevo render nota al mondo intero per la sua bellezza,spero non me ne voglia male, e in caso di apprezzamento rivolgetevi a lei :)

domenica 29 agosto 2010

Elisewin,io non sarò mai più salvo.


Vestiti di me e poi amami ancora un pò.
Non lasciarmi qui solo a morire tra alcolici e mozziconi,non mi merito tutto questo,non ti meriti tutto questo,sono io che parlo a me stesso.
Le tue parole non avrei dovuto leggerle,come Zanna,tecnicamente non mi avresti mai lasciato.
Ho ancora degli amici o sto continuando a gettare inutilmente monete da un euro a baristi indigesti che non amano la mia compagnia?
Ho un look che fa schifo.
Non sembro una rockstar.
Ce lo caghi che sei un artista.
Dove cazzo sono i tuoi piercing?
Dove minchia nascondi i tatuaggi?
E tu saresti alternativo?
Non vedi che sei solo un coglione?
Mica ti assumono,a te,da FRAV,sei troppo sfigato.
Fatti un personaggio o vali meno di zero.

A PIERPAOLO CAPOVILLA
Dicono che al giorno d'oggi i giovani pensano solo ai social network
e non siano in grado di aver opinioni personali e giudizi critici.
Io vorrei cercare di discostarmi da questo luogo comune,ahimé realistico,
per esprimere un'opinione personale di cui forse non sono il solo esponente,
secondo il concetto tanto amato del libero scambio di idee.
Vorrei allora dire grazie per ripetere le stesse frasi ad ogni concerto,
grazie di cuore.
Vorrei dire che non puoi immaginare come hai reso fantastico uno degli album più sentiti e importanti
per me con questo atteggiamento.
Grazie per rendere più emozionanti le risse di un fanatico che il concerto.
Con affetto,porgo i miei saluti antiredditizi.
Perché io dei tuoi testi mi sono innamorato e non riuscirò mai a smettere
di amarli,per questo ci sto doppiamente male.
Ma soffrirò in silenzio,anche questa volta.

Oggi ho visto le stelle e pensato immediatamente a Kant,amo il cielo stellato e ho una forte legge morale dentro di me.
A volte temo sia persino eccessiva,non mi permette di lasciarmi andare,gettarmi in storie inutili e scopate gratuite.
Non ho abbastanza forza di volontà da dire addio ai miei vizi.
E se poi te ne penti di lasciare il tuo ragazzo?
Saremo felici saremo felici saremo felici saremo felici saremo felici saremo felici felici felici felici felici felici.
Dovremmo provare a vivere come Elisewin e Thomas,anche solo per una notte come loro.
Nessun filosofo sa spiegare il senso dell'amore discostato da eros,piacere sessuale atto a far avanzare la specie conducendola verso un'eterna infelicità (vedi Schopenhauer ndr) e agapé,amore caritatevole verso l'umanità.
Nessuno sa spiegare l'amore incondizionato svincolato da legami di interesse di tipo commerciale o affettivo,quell'amore che non risponde all'homo homini lupus,quell'amarsi non per abitudine o esser meno soli ma che viene da se.
In fondo lo dice anche Bianconi che "c'è un amore che non muore mai [...] a sapertelo spiegare che filosofo sarei?"
Dicono sia brutta la vita degli uccelli in gabbia.

C'è fannullone e fannullone. C'è chi è fannullone per prigrizia o per mollezza di carattere, per la bassezza della sua natura, e tu puoi prendermi per uno di quelli. Poi c'è l'altro tipo di fannullone, il fannullone per forza, che è roso intimamente da un grande desiderio di azione, che non fa nulla perché è nell'impossibilità di fare qualcosa, perché gli manca ciò che gli è necessario per produrre, perché è come in una prigione, chiuso in qualche cosa, perché la fatalità delle cirscostanze lo ha ridotto a tal punto; non sempre uno sa quello che potrebbe fare, ma lo sente d'istinto: eppure sono buono a qualcosa, sento in me una ragione d'essere! So che potrei essere un uomo completamente diverso! A cosa potrei essere utile, a cosa potrei servire? C'è qualcosa in me, che è dunque? Questo è un tipo tutto diverso di fannullone, se vuoi puoi considerarmi tale. Un uccello chiuso in gabbia in primavera sa perfettamente che c'è qualcosa per cui egli è adatto, sa benissimo che c'è qualcosa da fare, ma che non può fare: che cosa è? Non se lo ricorda bene, ha delle idee vaghe e dice a se stesso: "gli altri fanno il nido e i loro piccoli e allevano la covata", e batte la testa contro le sbarre della gabbia. E la gabbia rimane chiusa e lui è pazzo di dolore. "Ecco un fannullone" dice un altro uccello che passa di là, "quello è come uno che vive di rendita". Intanto il prigioniero continua a vivere e non muore, nulla traspare di quello che prova, sta bene e il raggio di sole riesce a rallegrarlo. Ma arriva il tempo della migrazione. Accessi di malinconia – ma i ragazzi che lo curano nella sua gabbia si dicono che ha tutto ciò che può desiderare – ma lui sta a guardare fuori il cielo turgido carico di tempesta, e sente in sé la rivolta contro la propria fatalità. "Io sono in gabbia, sono in prigione, e non mi manca dunque niente imbecilli? Ho tutto ciò che mi serve! Ah, di grazia, la libertà, essere un uccello come tutti gli altri!". Quel tipo di fannullone è come quell'uccello fannullone. E gli uomini si trovano spesso nell'impossibilità di fare qualcosa, prigionieri di non so quale gabbia orribile, orribile, spaventosamente orribile... Non si sa sempre riconoscere che cosa è che ti rinchiude, che ti mura vivo, che sembra sotterrarti, eppure si sentono non so quali sbarre, quali muri. Tutto ciò è fantasia, immaginazione? Non credo, e poi uno si chiede "Mio Dio, durerà molto, durerà sempre, durerà per l'eternità?". Sai tu ciò che fa sparire questa prigione? È un affetto profondo, serio. Essere amici, essere fratelli, amare spalanca la prigione per potere sovrano, per grazia potente. Ma chi non riesce ad avere questo rimane chiuso nella morte. Ma dove rinasce la simpatia, lì rinasce anche la vita.
Vincent Van Gogh

Ma io sono umano e forse anche un pò sbronzo e certe cose non posso capirle.
Meglio che finisca la mia birra e corra a letto.
Che poi arriva l'extraterrestre e mi porta via.

venerdì 20 agosto 2010

confessioni di un poco adolescente sbronzo

Dice che non si dovrebbe piangere il giorno del proprio compleanno per la commozione.
Dice che i tempi passati son passati e mai più ritorneranno seppur la speranza è sempre viva.
Dice che scriversi è il miglior modo per amarsi senza farsi del male.
E quante volte abbiamo fatto l'amore senza farci del male in modo un pò stucchevole e molto romantico.
Che poi stucchevole e romantico son di quelle parole che oggi ripeto all'infinito.
Dice che non si deve aver paura dei diciannove anni e che basta non cadere nella pateticità.
Dice che smetterà di bere e di fumare,seppur la seconda in partenza sa che non riuscirà.
E forse qualcuno ci rimarrà un poco male per la durezza delle mie parole ma lo faccio a fin di bene.
E' che io voglio bene già a solo poche persone e il pensiero di perderle per cazzate mi turba assai.
E per cazzate intendo cose che rovinano la vita.
Che detto da una persona con mezza vetrinetta degli alcolici sulla scrivania può far un pò (troppo) ridere.
Passerò per il solito salutista bigotto che fa discorsi omologati già sentiti più e più volte,ma certe storie fan paura più che i racconti di terrore.
Storie di persone reali con vite distrutte inutilmente,gente che sicuramente non sarebbe diventata omologata ad un sistema,ma che con un desiderio di folle e insana evasione ha finito per rovinarsi la vita con le proprie mani.
Il mondo fa schifo,le paranoie son perenni,le certezze impossibili per esser veritiere e non semplici illusioni.
Basta farsene una ragione e cercare di sopravvivere.
Il mio è un appello disperato alle poche persone a cui voglio bene.
Prima che arrivino i lupi che con i fuochi spenti fan carneficine.

mercoledì 11 agosto 2010

la poetica del rampino non implica capitan uncino (congestione di liberi pensieri non consequenziali)

Un tale di nome Giovan Battista Marino,maggior artefice della poesia barocca italiana,fu il creatore della cosiddetta poesia creata con il rampino.
Egli riteneva che saper copiare dalle altrui opere non fosse una cosa spregevole bensì un dono di pochi che al meglio sapevano sfruttare questa suddetta capacità.
Egli arrivò a dire "tutto quello che leggo me lo annoto e lo faccio mio per usarlo in caso di necessità" ritendo che saper copiare bene fosse opera di un genio.
Potrei forse io definirmi marinista,seguendo questa corrente di pensiero,seppur la mia fasulla fama mediatica di scrittore di blog mi spaventi più che mi entusiasmi e sia per me inconcepibile.
I più penseranno che con una simile divagazione me la stia solo tirando in modo incredibile,io mi unisco a loro.
Famoso è il detto l'unione fa la forza,io e i miei due o tre lettori potremmo dunque conquistare il mondo.
Ammetto che questa divagazione sia anticostruttiva e insensata,solo che avevo alcuni pensieri per la testa e mi sembrava uno spreco farli frullare tra i neuroni per poi farli dissolvere nel sonno.
Che poi ciò che più mi angoscia e l'usare il rampino nelle discussioni più intime,nei pensieri più impuri,nei racconti più personali per renderli alla pubblica lettura di qualche svogliato lettore in cerca di emozioni forti.
Non comprendo inoltre come una città dal nome Alba possa rievocarmi la pioggia e i temporali,il grigio delle fabbriche e dei palazzi,la sensazione sgradevole di umidità nelle giunture delle ossa e sui vestiti grondanti d'acqua.
Dovrebbe essere un ossimoro accostare l'idea della parola alba,sinonimo di luce e purezza,inizio di un nuovo giorno,un pò romantico alla cornetto Algida alla sensazione spregevole che ha su di me.
Un affermato cantautore italiano sosteneva che ci fosse chi aspettava la pioggia per non piangere da solo,io penso di aspettarla per sentirmi meno un contadino provinciale.
Vedete? E' successo ancora,ho utilizzato il mio rampino per estrapolare frasi dal forte impatto emotivo.
Mi piacerebbe pensare che esista la reincarnazione dell'anima per permettere a noi tutti di amare chi non ci è concesso in questa esistenza durante una vita postuma,per mancanza di tempo e disponibilità,di spazi e distanze,di rancori e incomprensioni.
Le delusioni amorose non esisterebbero più,la solitudine farebbe meno paura,le ore passate a dormire si ridurrebbero drasticamente e non si avrebbe paura del proprio cervello.
Chi ancora temerebbe i periodi di transizione che non si comprende mai a cosa debbano portare?
di bugie per amore
e amori senza pietà
e di occasioni al vento
può cantarti il sottoscritto
vorrei darti tutto
amarti meglio
poter vivere altre vite insieme a te

Il potrai mai scusarmi? di fine canzone farebbe sicuramente meno paura.
Nulla a che vedere con le ricerche in stile Voyager sulla vita oltre alla morte,né tantomeno i "potrei esser anche stato Giulio Cesare in una vita passata,ma se non lo ricordo cosa dovrebbe importarmi?"
Intanto sui muri della città compaiono scritte enormi recitanti PIU' MARIA MENO GESU' che mi fanno suscitare una certa ilarità.
Perché tutto sommato la Madonna decontestualizzata dalla figura religiosa cui tutti noi siamo abituati a rievocare era una donna assai coraggiosa.
Ma questa è tutta un'altra storia e il rampino inizia a scavare troppo a fondo nel mio cuore,come si suol dire per cose a cui siamo particolarmente legati in maniera affettiva e ci fa male portare alla luce perché considerate di nostra esclusiva proprietà.
un giorno sarei curioso di legger le parole che hai scritto sul tuo quaderno,magari in un'altra vita.

venerdì 6 agosto 2010

GOD LOVES YOU


Quella scritta su un muro qualunque di Torino mi aveva alquanto scosso.
Recitava "GESU' TI AMA",una cosa alquanto ironica per esser considerata dall'opinione pubblica un'opera vandalica.
Non saprei dire il perché ma quella scritta mi aveva particolarmente colpito.
Una cosa del genere "non ci accadrà mai nulla di male perché comunque Dio ci ama" a metà tra il ridicolo e l'offensivo.
Che poi magari l'atto di partenza di chi lo ha scritto era già pura ironia anticlericale.
Il problema è che io oggi ho bisogno di sapere che Dio mi ama,che tutto andrà per il verso giusto,che le persone più importanti non spariranno mai,che non tendo ad idealizzare le persone.
Ne ho quasi l'esigenza pur di stare bene con me stesso.
Mia madre dice che il matrimonio è l'annullamento dell'amore e della coppia,la distruzione di ogni romanticismo e idealismo,lo sbatter il muso contro la realtà.
Mia madre mi vuole bene ed è una bellissima persona,solo che a volte è difficile trovare il coraggio di dire le cose che si pensano.
Noi non siamo fuori dal tempo,non viviamo alla locanda Almayer.
Non abbiamo mai abbastanza tempo,le disgrazie continuano a capitare tutte insieme.
Tutte costantemente insieme.
Io non voglio ciò che tu vuoi,io non provo ciò che tu provi.
Ancora una volta il timore di non vederti mai più.
Ora son le tre del mattino e tu stai mangiando da sola.
Credo che il giorno che sentirò Direzioni diverse in tua presenza potrei morire finalmente felice,intanto tu pensi che non ci vedremo mai più.
Sono andato al concerto e mi sono imbattuto nella folla
Penso di essermi eccitato troppo al solo pensiero che tu fossi lì

Il problema è che a volte bisogna accettare la sconfitta,ritirarsi con onore,seguire uno schema di cose da non fare.
Come ascoltare Trovami un modo semplice per uscirne alle 2 di notte,consapevole che un modo per uscirne non esiste,semplice o difficile.
Come non fare caso ai lampi che illuminano il cielo risvegiando paure primordiali dell'uomo.
Come pretendere di esser curati per primi durante la battaglia (la quale in questo caso potremmo chiamare vita) per una ferita quando al contempo qualcuno sta rischiando di andare all'altro mondo.
[categorica espressione per intendere la fine della vita terrena,utilizzato da credenti e non ai riguardi di una vita ultraterrena]
Clementine: Avrei voluto che fossi rimasto.
Joel: E io vorrei averlo fatto. Ora vorrei essere rimasto. Vorrei aver fatto molte cose. Vorrei... vorrei essere rimasto. Davvero.
Clementine: Tornai subito di sotto, ma non c'eri!
Joel: Ero uscito, me n'ero andato via.
Clementine: Perché?
Joel: Non lo so! Ero come un bambino spaventato e... era una cosa più grande di me. Non lo so...
Clementine: Avevi paura?!
Joel: Sì... pensavo che l'avessi capito.

Peccato che queste cose capitino solo nei film,ma noi siamo nella vita reale.
Peccato che non funzionino frasi come "almeno torna indietro e inventati un addio"
Peccato che ci rivedremo là dove ballano i cinghiali è una frase troppo filmica per poter essere reale.
Peccato che Dio si è dimenticato di noi,come dei personaggi della città vecchia deandreiana.
e alla fine arriva lo squalo che si mangia tutti