riesco meglio ad affogare

E se staccano la mano che mi regge dalla pancia la paura è tanta,non mi sento ancora pronto.

mercoledì 11 agosto 2010

la poetica del rampino non implica capitan uncino (congestione di liberi pensieri non consequenziali)

Un tale di nome Giovan Battista Marino,maggior artefice della poesia barocca italiana,fu il creatore della cosiddetta poesia creata con il rampino.
Egli riteneva che saper copiare dalle altrui opere non fosse una cosa spregevole bensì un dono di pochi che al meglio sapevano sfruttare questa suddetta capacità.
Egli arrivò a dire "tutto quello che leggo me lo annoto e lo faccio mio per usarlo in caso di necessità" ritendo che saper copiare bene fosse opera di un genio.
Potrei forse io definirmi marinista,seguendo questa corrente di pensiero,seppur la mia fasulla fama mediatica di scrittore di blog mi spaventi più che mi entusiasmi e sia per me inconcepibile.
I più penseranno che con una simile divagazione me la stia solo tirando in modo incredibile,io mi unisco a loro.
Famoso è il detto l'unione fa la forza,io e i miei due o tre lettori potremmo dunque conquistare il mondo.
Ammetto che questa divagazione sia anticostruttiva e insensata,solo che avevo alcuni pensieri per la testa e mi sembrava uno spreco farli frullare tra i neuroni per poi farli dissolvere nel sonno.
Che poi ciò che più mi angoscia e l'usare il rampino nelle discussioni più intime,nei pensieri più impuri,nei racconti più personali per renderli alla pubblica lettura di qualche svogliato lettore in cerca di emozioni forti.
Non comprendo inoltre come una città dal nome Alba possa rievocarmi la pioggia e i temporali,il grigio delle fabbriche e dei palazzi,la sensazione sgradevole di umidità nelle giunture delle ossa e sui vestiti grondanti d'acqua.
Dovrebbe essere un ossimoro accostare l'idea della parola alba,sinonimo di luce e purezza,inizio di un nuovo giorno,un pò romantico alla cornetto Algida alla sensazione spregevole che ha su di me.
Un affermato cantautore italiano sosteneva che ci fosse chi aspettava la pioggia per non piangere da solo,io penso di aspettarla per sentirmi meno un contadino provinciale.
Vedete? E' successo ancora,ho utilizzato il mio rampino per estrapolare frasi dal forte impatto emotivo.
Mi piacerebbe pensare che esista la reincarnazione dell'anima per permettere a noi tutti di amare chi non ci è concesso in questa esistenza durante una vita postuma,per mancanza di tempo e disponibilità,di spazi e distanze,di rancori e incomprensioni.
Le delusioni amorose non esisterebbero più,la solitudine farebbe meno paura,le ore passate a dormire si ridurrebbero drasticamente e non si avrebbe paura del proprio cervello.
Chi ancora temerebbe i periodi di transizione che non si comprende mai a cosa debbano portare?
di bugie per amore
e amori senza pietà
e di occasioni al vento
può cantarti il sottoscritto
vorrei darti tutto
amarti meglio
poter vivere altre vite insieme a te

Il potrai mai scusarmi? di fine canzone farebbe sicuramente meno paura.
Nulla a che vedere con le ricerche in stile Voyager sulla vita oltre alla morte,né tantomeno i "potrei esser anche stato Giulio Cesare in una vita passata,ma se non lo ricordo cosa dovrebbe importarmi?"
Intanto sui muri della città compaiono scritte enormi recitanti PIU' MARIA MENO GESU' che mi fanno suscitare una certa ilarità.
Perché tutto sommato la Madonna decontestualizzata dalla figura religiosa cui tutti noi siamo abituati a rievocare era una donna assai coraggiosa.
Ma questa è tutta un'altra storia e il rampino inizia a scavare troppo a fondo nel mio cuore,come si suol dire per cose a cui siamo particolarmente legati in maniera affettiva e ci fa male portare alla luce perché considerate di nostra esclusiva proprietà.
un giorno sarei curioso di legger le parole che hai scritto sul tuo quaderno,magari in un'altra vita.

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