riesco meglio ad affogare

E se staccano la mano che mi regge dalla pancia la paura è tanta,non mi sento ancora pronto.

venerdì 4 settembre 2009

goodnight,travel well




C'era una cosa che mi faceva impazzire di quella canzone.
Quel ritmo incombente,quel ticchettio che sembrava ricordarti che il tempo scorre,che tu lo voglia o no.
Come le lancette di un orologio,che vanno sempre avanti,ma non tornano mai indietro.
E poi quei colpi più lenti,mi gelavano il sangue.
Davano un tremendo senso di inquietudine,una moderna revisione del destino che bussa alla porta.
Ricorda che devi morire!
E poi c'è la gente che ti tratta come un coglione solo perché forse hai capito qualcosa di più di loro. O forse hai solo paura.
Conosci il significato della parola depressione,hai il volto scavato da crisi di pianto.
E temi che possa prenderti un attacco di panico.
Ma non c'è nulla che io possa dire.
Non c'è nulla che io possa fare.
E chiedo scusa del mio pessimismo cosmico,ma questa natura è matrigna e non mi concede la vita che vorrei.
E tutto sta perdendo di senso,quasi come il cristianesimo dopo il 1945,soccombe alla barbarie umana.
E mi viene da indagare sull'amore,ma il mio cuore è dura pietra,e io credo di non saperne nulla.
Un anno,trecentosessantacinque giorni di agonia.
Pagherei per addormentarmi e risvegliarmi il prossimo agosto.
And everything you loved.
And every time you try.
Everybody's watching.
Everybody cry.
Poiché chiunque piange,ma in fondo è solo un anno.
I'll always be there my future love.
Non mi resta che augurarvi buonanotte e sogni d'oro.




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