riesco meglio ad affogare

E se staccano la mano che mi regge dalla pancia la paura è tanta,non mi sento ancora pronto.

giovedì 13 maggio 2010

scrivere sui banchi di scuola non ti rende Rimbaud

E fu così che si rese conto che alla fine la felicità doveva essere una di quelle cose per cui o ci sei portato oppure nulla,un pò come dipingere,un pò come disegnare,un pò come saper indossare un abito elegante con classe,o ci sei portato o è inutile sperare di aver successo.
E lui non era portato per una cosa simile,ma proprio per nulla.


E poi mi sta sul cazzo sta cosa che i matematici risolvono i loro problemi pieni di dati numerici e se ottengono qualche risultato utile sono felici ed esultano come se avessero fatto chissaché,ma alla fine moriranno lo stesso anche loro,e i problemi esistenziali non son riusciti a risolverli,e si sono nascosti solo dietro a una scienza esatta che non può dare delusioni,perché tutto ciò che fanno o è giusto o è sbagliato,nessuna via di mezzo,nessun imprevisto,nulla di mutevole.
Semplicemente han paura di vivere e di fare delle scelte,magari sbagliate,più di ogni altro.
Allora tanto vale nascondersi dietro i loro calcoli,che sono giusti oppure son sbagliati.
E basta.

3 commenti:

  1. E analizzano matematicamente anche la realtà, tutto è matematico, tutto è calcolabile, tutto è certo se ti fai le domande giuste.
    Non sono portata per la matematica, proprio no. E nemmeno per la felicità.

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  2. Ma quella è la matematica da due soldi. Anche in matematica c'è l'irrazionale, l'indeterminato. E' il destino dell'umano, mi sa.

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  3. Anche la matematica ha il suo lato oscuro, non ci siamo ancora arrivati, per fortuna. Ma è squallido "nascondersi dietro i loro calcoli"... Non preferisci nasconderti dietro le tue parole? Io sì.

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