riesco meglio ad affogare

E se staccano la mano che mi regge dalla pancia la paura è tanta,non mi sento ancora pronto.

giovedì 27 ottobre 2011

E' pieno di errori concettuali. Me ne rendo conto.

"Non siamo qui a discutere il significato filosofico del dolore"
Ma cosa dice questa? Ma io cosa ci faccio qui?
L'idea di rendere la psicologia una scienza hard penso mi abbia sempre tremendamente spaventato. Perché dobbiamo rendere l'uomo un insieme di interconnessioni neurali, qualche assone mielinizzato e qualcosa d'altro che mi sfugge non avendo seguito con cura la lezione, impegnato probabilmente a giocare al sudoku o in giro a fare esperienze e provare emozioni nella mia vita ben poco sinaptica.
Ma non sono qui per discutere il libero arbitrio. Dico soltanto che se decidiamo di ridurre la vita in fattori neurali o biologici io vado a protestare con Giuliano Ferrara per ridare valore alla vita. L'unico che in 150 anni d'Italia ha capito che per risolvere i problemi dello stivale basta abolire l'aborto, poi niente più qualunquismo, niente più clientelismo.
Comunque scherzo, non mi ritengo ancora personaggio da TSO.
Però consiglio caldamente a chi vuole ridurre la vita emozionale alla connessione interneurale di non impegnarsi quest'anno nei regali di Natale.
Valium Tavor e Serenase come suggeriscono i C.C.C.P.
Niente più emozioni! una sorta di Keine metaphysik mehr! dei giorni nostri dei tempi odierni.
Una pillola e son felice, una pillola e sono triste.
Non ho più motivo di vivere una vita alla ricerca della felicità perché in fondo sono solo scariche e potenziali elettrici. Sarei pervaso da semplici scariche elettriche che mi rendono felice. Che mi fanno esser sereno. Che a volte mi fanno fare strani sogni, altre volte strani pensieri. Che mi fanno aspettare la fine delle lezioni e la sveglia della mattina e l'avvento del fine settimana per correre da lei.
Che tristezza!
Credo molto di più ad un mondo che gira intorno alla sessualità secondo la visione di Paulo Coelho, mica freudiana. Vivere di o per un orgasmo. Forse è una visione un po' esagerata ma può funzionare. Almeno al giorno d'oggi. Almeno per I cani. (8.6 secondi che determinano il mondo (ma non erano undici minuti?) Anche se Horkheimer e Adorno mi prenderebbero a testate ricordandomi la svalutazione dell'atto sessuale nel XX secolo, il suo divenire un qualcosa di animalesco e non più atto creativo (da non confondersi con procreativo). Ma tutto in fondo pure l'arte è in dotazione a cani e porci. E per qualcosa dovremo pur sempre vivere, noi poveri uomini (inteso come maschile generico). E suonerà poi stupido ma qui si parla d'amore, mica si fa l'Italia (o si parla di sesso, a scelta). Anche perché non mi piace per niente quest'idea di uomo adulto che se non ha rapporti completi deve avere un qualche blocco in una delle fasi infantili. Per me uomini e donne sono come pezzi di puzzle, non puoi unire due pezzi che non si incastrano alla perfezione e sperare di ottenere lo stesso l'immagine rappresentata sulla scatola. Alcuni pezzi proprio non combaciano per nulla, altri si attaccano male e sono come un imbroglio per terminare prima l'opera.
Che a ben pensare sono in genere i bambini a unire i pezzi male, non gli adulti, perché non hanno pazienza per terminare il lavoro con calma e aspettare di trovare due pezzi che combaciano alla perfezione. Quindi se qualcuno rinuncia ad attaccarsi con un pezzo che non gli si addice per dare armonia alla figura perché dovrebbe esser ritenuto un bambino? Non è forse molto più adulto e paziente degli altri?
Poi ci siamo noi, io e te, che da bambini i puzzle li odiavamo e io personalmente li facevo fare agli altri se avevano più di pochissimi pezzi belli grandi e molto diversi tra loro. Infatti non c'è mai stata sorpresa peggiore del trovare i puzzle nelle uova di cioccolata kinder. Ho sempre preferito le cose compatte, i pezzi unici, nel senso di composte da un unico pezzo. (Crescendo ho poi capito il valore dei pezzi unici intesi come unici esemplari da collezionare). Ma anche se a 20 anni vorremmo ancora svaligiare i negozi di giocattoli abbiamo sempre dalla nostra Platone e il mito degli androgini, l'ira di Zeus che ci ha divisi da un unico corpo, Shivashakti e una collana che mi ricorda di Ganesh, figlio del frutto della perfetta unione e armonia di uomo e donna. Non penso mi debba servire altro. In fondo dovevo solo fare un po' di esercizio con la maieutica. Partorire qualche idea. Scrivere di nuovo qualcosa su fogli di carta di quaderno a quadretti.


p.s. se davvero il clitoride è un'invenzione del 1511, caro Freud, non pensi che le tue idee possano entrare in crisi? Va bene, tu eri misogino, non te ne importerà nulla. Ma allora che cosa erano le donne prima di quell'anno?

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