A VASKA.
Nel ricordo dei tempi d'oro in cui eravamo liberi di fare ciò che più volevamo.
Nella speranza che ritorni in me un giorno la capacità di scrivere.
Mi faceva impazzire quell'esser pressoché un Dio e non dover tenere conto di nulla e di nessuno.
La possibilità di fare ciò che più preferivo e non dover mai prendere una vera scelta.
Mi piaceva quell'illudermi che sarebbe potuto durar per sempre.
Perché alla fine lo sapevamo benissimo,eravamo i più fighi.
Eravamo i più maledetti,i più incasinati.
Eravamo i più disadattati e facevamo perder la testa a tutti.
Potevano andarcene storte mille,ma di sicuro non avremmo mai perso.
Eravamo semplicemente bellissimi prima che tutto andasse a puttane.
Ogni filosofo non è prefetto perché ha in sé un problema che non riesce a risolvere.
E proprio il tentativo di potercela fare annienta tutti i suoi buoni propositi dando quell'impressione di arrampicarsi sugli specchi.
questo è commovente, e meraviglioso.
RispondiEliminami hai fatto venire un tuffo al cuore.
RispondiEliminaperchè mi ricordano tante cose le tue parole. troppe cose. cristo se eravamo felici. cristo se le sigarette sul dondolo erano le migliori del mondo.
non so più scrivere.
RispondiEliminanon sono proprio più in grado.